Mi svegliai sabato verso le tre del pomeriggio, dopo aver dormito per quasi due giorni. A parte un leggero mal di testa, il senso di nausea e fitte all'intestino, il mio risveglio fu normale. Don Juan era seduto davan­ti a casa, e schiacciava un pisolino. Quando si accorse della mia presenza, mi sorrise.

«E andato tutto bene l'altra notte» disse. «Hai visto rosso ed è tutto ciò che conta.»

«Che cosa sarebbe successo se non avessi visto ros­so?»

«Avresti visto nero, e quello è un brutto segno.»

«Perché?»

«Quando un uomo vede nero significa che non è fat­to per l'erba del diavolo, e allora vomita le sue viscere, verdi e nere.»

«Muore?»

«Non penso che qualcuno potrebbe morire, ma sicu­ramente starebbe male per molto tempo.»

«Cosa succede a quelli che vedono rosso?»

«Non vomitano, e la radice dà loro una sensazione di piacere; questo significa che sono forti e hanno una na­tura violenta, e questo piace all'erba. E così che ti se­duce. L'unico svantaggio è che gli uomini finiscono per diventarne schiavi in cambio del potere che ricevono da lei. Ma queste sono cose che non possiamo controllare. L'uomo vive solo per imparare, e se impara è perché quella è la natura del suo destino, nel bene e nel male.»

«Che cosa devo fare adesso, don Juan?»

«Devi piantare un germoglio [brote] che ho tagliato dall'altra metà della prima porzione di radice. L'altra notte ne hai presa una parte, e adesso quella che è avan­zata deve essere interrata, crescere e germinare prima che tu possa iniziare il tuo vero compito, quello di do­mare la pianta.»b2ap3_thumbnail_raven-and-shamanic-tree-dave-gordon.jpg

«Come farò a domarla?»

«L'erba del diavolo viene domata attraverso la ra­dice. Dovrai imparare gradualmente i segreti di tut­te le porzioni della radice, e poi ingerirle. In questo modo, imparerai i segreti dell'erba e conquisterai il potere.»

«Le altre porzioni vengono preparate come la pri­ma?»

«No, ogni porzione è diversa.»

«Quali sono gli effetti?»

«Ho già detto che ognuna insegna una forma diver­sa di potere. Quello che hai preso l'altra notte non è ancora niente. Chiunque può farlo. Ma solo il brujo può assumere le altre porzioni. Non posso dirti i loro effetti perché non so ancora se ti accetterà. Dobbiamo aspettare.»

«Quando me ne parlerai?»

«Quando la tua pianta sarà cresciuta e avrà germi­nato.»

«A cosa serve la prima porzione se tutti la possono prendere?»

«Diluita, va bene per tutte le questioni che riguar­dano la virilità, per i vecchi che hanno perso il loro vi­gore o per i giovani in cerca di avventure, e persino per le donne che cercano la passione.»

«Mi avevi detto che la radice veniva presa solo per ottenere il potere, ma vedo che viene usata anche per altri motivi. Ho ragione?»

Mi osservò a lungo, con uno sguardo fermo che mi mise a disagio. Capivo che la mia domanda lo aveva fatto irritare, ma non riuscivo a capirne la ragione.

«L'erba viene usata solo per il potere» disse alla fine con un tono asciutto e serio. «Tutti lo desiderano: il vecchio che vuole riacquistare il suo vigore, il giovane che cerca di sopportare la fatica e la fame, l'uomo che ha intenzione di uccidere un altro uomo, una donna che vuole sentirsi passionale. E l'erba glielo dà! Allora, ti piace?» chiese dopo una pausa.

«Sento uno strano vigore» risposi, ed era vero. Me ne ero accorto al risveglio e lo percepivo anche in quel momento. Era una particolarissima sensazione di di­sagio, o di frustrazione.

Tutto il mio corpo si muoveva e si allungava con insolita leggerezza e forza, mi pru­devano le braccia e le gambe e le spalle sembravano gonfiarsi; i muscoli della schiena e del collo mi faceva­no venire voglia di spostare gli alberi, o di strofinarmi- ci contro. Sentivo che avrei potuto buttare giù una pa­rete semplicemente urtandola.

Smettemmo di parlare e andammo a sederci sotto il porticato per un po'. Mi accorsi che don Juan stava per addormentarsi; annuì un paio di volte, poi allungò le gambe, si sdraiò a terra con le mani dietro la testa e si addormentò.

Mi alzai e andai sul retro della casa, dove consumai l'energia fisica in eccesso spazzando via i de­triti; ricordavo che don Juan aveva detto che avrebbe voluto il mio aiuto per fare un po' di pulizia dietro alla casa.

Più tardi, quando don Juan si svegliò e mi raggiun­se, mi sentivo più rilassato.

Andammo a mangiare e, durante il pasto, mi chiese tre volte come stavo. Trattandosi di una cosa insolita, alla fine gli domandai: «Perché ti preoccupi delle mie condizioni, don Juan? Credi che quel succo possa ave re effetti negativi su di me?».

Si mise a ridere. Pensai che stesse comportandosi come un ragazzaccio che ha organizzato uno scherzo e di tanto in tanto va a controllare i risultati. Conti­nuando a ridere, disse:

«Non sembra che tu stia male. Prima sei stato per­sino duro con me».

«Questo non è vero» protestai vivamente. «Non ri­cordo di averlo fatto.»

b2ap3_thumbnail_428308_527488030619084_2011839861_n.jpgEri molto fermo al riguardo, per­ché ero certo di non avere mai perso la pazienza con lui.

«Hai preso le sue difese» continuò.

«Le difese di chi?»

«Dell'erba del diavolo. Sembravi già il suo amante.»

Stavo per ribattere con impeto ancora maggiore, ma mi trattenni.

«Non mi sono proprio reso conto che la stavo difen­dendo.»

«Certo che no. Non ricordi neppure quello che hai detto, vero?»

«No. Lo ammetto.»

«Vedi, l'erba del diavolo è così. Arriva di soppiatto alle tue spalle come una donna. Non te ne accorgi neanche. L'unica cosa che conta è che ti fa stare bene e ti fa sentire potente: i muscoli pieni di vigore, le ma­ni che prudono, i piedi che fremono dal desiderio di rincorrere qualcuno. Quando un uomo la conosce, ini­zia ad avere un'infinità di desideri.

Il mio benefattore diceva sempre che l'erba del diavolo trattiene gli uo­mini che vogliono il potere e si sbarazza di quelli che non sanno gestirlo. Ma allora il potere era una cosa più comune e veniva ricercato con maggiore avidità. Il mio benefattore era un uomo potente e, a sentire lui, il suo era dedito alla ricerca del potere ancora più di lui. Ma a quei tempi c'erano buone ragioni per essere potenti.»

«Pensi che al giorno d'oggi non ci sia più motivo di essere potenti?»

«Per te, adesso, il potere va bene. Sei giovane e non sei indiano. Forse l'erba del diavolo si rivelerà utile nel­le tue mani. Sembra che ti sia piaciuta. Ti ha fatto sentire forte. Aveva fatto sentire così anche me, ma non mi era piaciuta.»

«Puoi dirmi il motivo, don Juan?»

«Non mi piace il suo potere! Non serve più. In altri tempi, come quelli di cui mi raccontava il mio benefat­tore, c'era una ragione per inseguire il potere. Gli uo­mini compivano azioni grandiose, erano ammirati per la loro forza, temuti e rispettati per il loro sapere. Il mio benefattore mi ha raccontato storie di imprese grandiose portate a termine molto tempo fa, ma ades­so gli indiani non cercano più il potere.

Oggi usano l'erba del diavolo per massaggiarsi e le foglie e i fiori per altri motivi; dicono persino che curi le pustole. Non cercano più il suo potere, che agisce come una calami­ta, tanto più pericoloso e difficile da gestire quanto più la radice penetra nel terreno.

Quando una persona ar­riva a una profondità di tre metri e mezzo — e si dice che qualcuno ci sia riuscito - trova la sede del potere permanente, il potere senza fine. Pochi esseri umani sono arrivati a tanto in passato, e nessuno ai giorni nostri. Te lo ripeto, il potere dell'erba del diavolo non serve più agli indiani.

Credo che abbiamo perso inte­resse a poco a poco, e adesso il potere non conta più. Neanch'io lo cerco, eppure un tempo, quando avevo la tua età, ho sentito la sua forza dentro di me.

Mi senti­vo come ti senti adesso, ma con un'intensità cinque­cento volte maggiore. Ho ucciso un uomo con un solo pugno.

Ero in grado di lanciare massi enormi, che nep­pure venti uomini insieme sarebbero riusciti a sposta­re, e una volta ho saltato tanto in alto da staccare le fo­glie in cima all'albero più alto.

Ma è stato tutto inuti­le! Non ho fatto altro che spaventare gli indiani; solo loro. Quelli che ignoravano queste cose non ci credet­tero.

Videro solo un indiano pazzo, o qualcosa che si muoveva in cima agli alberi.»b2ap3_thumbnail_602781_528804837154070_374039005_n.jpg

Rimanemmo in silenzio per molto tempo. Sentivo il bisogno di dire qualcosa.

«Era diverso quando al mondo c'erano persone» continuò «che sapevano che un uomo può trasformarsi in un puma, o in un uccello, o che può semplicemente volare.

Ecco perché non uso più l'erba del diavolo. Perché dovrei? Per spaventare gli indiani? »

Lo vidi rattristarsi e provai una profonda empatia nei suoi confronti. Volevo dirgli qualcosa, anche se si fosse trattato di una banalità.

«Forse, don Juan, è il destino di tutti gli uomini che cercano la conoscenza.»

«Forse» rispose a bassa voce.


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