1. Nel corso del suo quattordicesimo anno, il giovane Issa, benedetto da Dio, venne da questa parte del Sindh e si stabilì fra gli Arya, nel paese amato da Dio.

2. La fama fece conoscere il nome del bambino meraviglioso per tutto il Sindh settentrionale; quando attraversò il paese dei cinque fiumi e il Rajputan, i ferventi jainisti lo pregarono di restare con loro.

3. Ma egli lasciò gli ammiratori fuorviati da Jina e andò a Jagarnath nella contrada di Orsis, dove riposa la spoglia mortale di Viassa-Krishna e dove i sacerdoti bianchi di Brahma gli fecero buona accoglienza.

4. Costoro gli insegnarono a leggere e a comprendere i Veda, a guarire servendosi di preghiere, a insegnare e a spiegare la Santa Scrittura alla gente, a cacciare lo spirito maligno dal corpo dell'uomo e a rendergli immagine umana.

5. Passo sei anni a Jagarnath, a Rajagriha, a Benares e in altre città sante; tutti lo amavano, perché Issa viveva in pace con i veise e i sudra e insegnava la Scrittura Santa.

6. Ma i brahmini e gli kshatria gli dissero che il grande Para-Brahma proibiva loro di avvicinarsi a coloro che egli aveva creato dal proprio ventre e dai propri piedi;

7. che i veise non erano autorizzati ad ascoltare altro che la lettura dei Veda, e questo solo nei giorni di festa,

8. che era proibito ai sudra non solo di assistere alla lettura dei Veda, ma persino di contemplarli; perché la loro condizione era di servire per sempre e come schiavi i brahmini, gli kshatria e i veise stessi;

9. "Soltanto la morte può affrancarli dalla loro servitù - ha detto Para-Brahma. - Lasciali dunque, e vieni ad adorare con noi gli dei che si irriterebbero con te se tu disobbedissi loro".

10. Ma Issa non ascolto i loro discorsi, e andò fra i sudra a predicare contro i brahmini e gli kshatria.

11. Si erse energicamente contro l'idea che un uomo si arroghi il diritto di spogliare i suoi simili dei loro diritti di uomini; infatti diceva: "Dio Padre non stabilisce alcuna differenza fra i suoi figli, che gli sono tutti egualmente cari.

12. Issa nego l'origine divina dei Veda e dei Purana perché, secondo quarto insegnava a coloro che lo seguivano, all'uomo
è stata data una legge per guidarlo nelle sue azioni:

13. "Temi il signore Dio tuo, non piegare il ginocchio se non davanti a lui e porta a lui solo tutte le offerte che
provengono dai tuoi guadagni".

14. Issa negò la Trimurti e rincarnazione di Para-Brahma in Vishnu, Shiva e altri dei,
perché diceva:

15. "Il Giudice eterno, lo Spirito eterno compongono l'anima unica e indivisibile dell'universo, la quale
è l'unica a creare, contenere e vivificare tutto.

16. Egli solo ha voluto e creato, egli solo esiste dall'eternità, e la sua esistenza non avrà fine: non vi è niente di simile nè in cielo nè in terra.

17. II grande Creatore non ha condiviso il suo potere con nessuno, tanto meno con oggetti inanimati come vi è stato insegnato, perché lui soltanto possiede l'onnipotenza.

18. Egli ha voluto, e il mondo è apparso; con un pensiero divino ha riunito le acque e ha separato da esse la parte asciutta del globo. Egli è la causa della vita misteriosa dell'uomo nella quale ha insufflato una parte del suo essere.

19. Ed egli ha subordinate all'uomo le terre, le acque, gli animali e tutto ciò che ha creato e che egli conserva in un ordine immutabile, fissando per ogni cosa la sua durata.

20. Ben presto la collera di Dio si scatenerà sull'uomo, perché egli ha dimenticato il suo Creatore, ha riempito i suoi templi di abominazioni, e adora una quantità di creature che Dio ha subordinate a lui.

21. Perché, per compiacere pietre e metalli, egli sacrifica esseri umani in cui risiede parte dello spirito dell'Altissimo.

22. Perché egli umilia coloro che lavorano con il sudore della fronte per guadagnarsi i favori di un fannullone che se ne sta seduto a una tavola sontuosamente imbandita.

23. Coloro che privano i loro fratelli della felicità divina ne saranno a loro volta privati, e i brahmini e gli kshatria diventeranno i sudra dei sudra, con cui l'Eterno sarà in eterno.

24. Perché nel giorno del Giudizio finale, i sudra e i veise saranno perdonati a causa della loro ignoranza, ma Dio farà cadere la sua ira su coloro che si saranno arrogati i diritti che appartengono a lui".

25. I veise e i sudra furono colpiti da viva ammirazione e chiesero a Issa come avrebbero dovuto pregare per non perdere la loro
felicità.

26. "Non adorate gli idoli, perché essi non vi ascoltano; non ascoltate i Veda, dove la verità è alterata; non credetevi i primi ovunque e non umiliate il vostro prossimo.

27. Aiutate i poveri, sostenete i deboli, non fate del male a nessuno, non desiderate ciò che non avete e ciò che vedete a casa d'altri ".

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