1. Il santo Issa andava di città in città, rinsaldando con la parola di Dio il coraggio degli israeliti, che erano prossimi a soccombere sotto il peso della disperazione, e migliaia di uomini lo seguirono per udirlo predicate.
2. Ma i capi delle città ebbero paura di lui, e fecero sapere al governatore principale, che risiedeva a Gerusalemme, che un uomo chiamato Issa era giunto nel paese, che con i suoi sermoni sollevava il popolo contro le autorità, che la folla lo ascoltava assiduamente trascurando i lavori dello Stato, aggiungendo che, in breve, si sarebbe sbarazzata degli intrusi che la governavano.
3. Allora Pilato, governatore di Gerusalemme, ordinò che la persona del predicatore Issa venisse catturata, che fosse condotto nella città, che fosse condotto davanti ai giudici; e tuttavia, per non fomentare lo scontento nella popolazione, Pilato incaricò i sacerdoti e gli anziani eruditi ebrei di giudicarlo nel tempio.
4. Nel contempo, Issa, che continuava la sua predicazione, arrivò a Gerusalemme; avendo saputo della sua venuta tutti gli abitanti che già lo conoscevano di fama, lo precedettero.
5. Essi lo salutarono rispettosamente e gli aprirono le porte del loro tempio per udire dalla sua bocca ciò che egli aveva detto nelle altre città d'Israele.
6. Issa disse loro: "La razza umana perisce a causa della mancanza di fede, perché le tenebre e la tempesta hanno disperso il gregge degli umani ed essi hanno perso i loro pastori.
7. Ma le tempeste non durano per sempre e le tenebre non nasconderanno la luce in eterno; ben presto il cielo tornerà sereno, la chiara luce celeste si diffonderà in ogni terra e le greggi sperdute si riuniranno intorno al pastore.
8. Non sforzatevi di cercare sentieri che conducono nel buio, per paura di cadere in un fosso; ma raccogliete le vostre ultime forze, sostenetevi l'un l'altro, riponete tutta la vostra fiducia nel vostro Dio e aspettate che appaia una prima luce.
9. Colui che sostiene il proprio vicino si sostiene egli stesso, e chiunque protegga la sua famiglia protegge tutto il suo popolo e il suo paese.
10. Perché siate certi che si avvicina il giorno in cui sarete liberi dalle tenebre; vi raccoglierete in un'unica famiglia e il vostro nemico trasalirà di paura, lui che ignora quale sia il favore del grande Dio".
11. I sacerdoti e gli anziani che l'ascoltavano, pieni di ammirazione davanti al suo modo di parlare, gli chiesero se fosse vero che egli aveva tentato di sollevare il popolo contro l'autorità del paese, cosi come era stato riferito al governatore Pilato.
12. "Si può forse insorgere contro uomini sperduti, a cui il buio ha nascosto la via e la porta? - rispose Issa. - Ho soltanto avvertito quei poveretti, come faccio qui, in questo tempio, perché non avanzino oltre lungo strade tenebrose, in quanto sotto i loro passi stà un burrone spalancato.
13. Il potere terreno non è di lunga durata ed è sottoposto a una quantità di mutamenti. Non sarebbe di alcuna utilità per un uomo rivoltarsi contro di esso, perché a un potere sempre ne succede un altro, ed è cosi che accadrà fino all'estinzione della vita umana.
14. Per contro, non vedete che i potenti e i ricchi seminano fra i figli di Israele uno spirito di rivolta contro il potere eterno del Cielo?"
15. E allora gli anziani: "Chi sei - fecero - e da quale paese sei venuto fino a noi? Prima non avevamo sentito parlare di te e ignoravamo persino il tuo nome".
16. "Io sono israelita - rispose Issa - e nel giorno della mia nascita ho visto le mura di Gerusalemme e ho sentito singhiozzare i miei fratelli ridotti in schiavitù e i lamenti delle mie sorelle che venivano condotte dai pagani.
17. E la mia anima si rattristava dolorosamente quando vedevo che i miei fratelli avevano dimenticato il vero Dio: da bambino ho lasciato la casa di mio padre per andare a vivere presso altri popoli.
18. Ma, avendo sentito dire che i miei fratelli subivano torture ancora maggiori, sono ritornato nel paese in cui abitavano i miei genitori, per ricordare ai miei fratelli la fede dei loro antenati, che ci predica di essere pazienti sulla terra per farci ottenere lassù la felicità perfetta e sublime".
19. E gli anziani saggi gli fecero ancora questa domanda: "Sostengono che tu rinneghi le leggi di Mossa e insegni al popolo di abbandonare il tempio di Dio?"
20. E Issa: "Non si demolisce ciò che e stato dato dal Padre celeste, ed e stato distrutto dai peccatori; ma ho raccomandato che i cuori vengano purificati da ogni sporcizia, perché essi sono il vero tempio di Dio.
21. Quanto alle leggi di Mossa, mi sono sforzato di ristabilirle nel cuore degli uomini e vi dico che ignorate la loro vera portata, perché ciò che insegnano non e la vendetta, ma il perdono; solo che il senso di queste leggi è stato snaturato".