c6-6AJNA

Parola-chiave: Integrazione, sintesi

Affermazione: Sono presente, osservo, vinco me stesso/a

Il nome indiano Ajna sta per «conoscere, percepire, comandare». Gli uomini vivono nella condizione di Ajna, per così dire, all'età compresa fra i 36 e i 42 anni, l'età in cui, in molti casi, si opera in un posto direttivo.

La donna si trova nella situazione del comando dai 31 ai 36 anni: a quest'età avrà bisogno di tutte le sue buone stelle, perché generalmente ha un doppio compito e se non trova un lavoro remunerato a quest'età non lo trova più. Per uomini e donne è l'età di chiedersi, se non lo hanno già fatto, se vogliono veramente sposarsi e mettere su famiglia.

Il sesto chakra si trova nel mezzo delle sopracciglia, una zona molto protetta della testa che ha il suo centro nel cosiddetto terzo occhio, da cui parte la luce in tutte le direzioni, differenziandosi come da un prisma.

Questo chakra si trova in corrispondenza dell'ipofisi, una ghiandola endocrina di primaria importanza in quanto produce ormoni che non solo influenzano direttamente determinate funzioni organiche, ma che agiscono anche su altre ghiandole endocrine, regolandone l'attività; questa regolazione si chiama omeostasi.

L'ipofisi è situata al centro della base cranica ed è formata da un lobo anteriore, che secerne ben sei ormoni, da un lobo posteriore, che secerne vasopressina, e dalla pars intermedia, che produce l'ormone melanotropo.

Gli ormoni prodotti dall'ipofisi sono dunque i seguenti: Adh, Tsh, Fsh, Lh. L'ormone antidiuretico (Adh) controlla il riassorbimento di acqua da parte dei reni, l'ormone tireotropo (Tsh) stimola la produzione di tiroxina da parte della tiroide, l'ormone follicolo-stimolante (Fsh) induce la maturazione delle uova e la secrezione di estrogeni da parte dell'ovaio, l'ormone luteinizzante (Lh) induce l'ovulazione e il rilascio del progesterone da parte delle ovaie.

Apparentemente l'ipofisi è tutt'uno con l'ipotalamo, che invece ha una diversa origine e una diversa funzione (nervosa). Per gli stretti rapporti anatomofunzionali che condivide con l'ipofisi, esso rappresenta un punto di incontro essenziale tra il sistema nervoso e il sistema ghiandolare.

Ricordiamo che le ghiandole endocrine sono i mediatori dell'informazione materiale, fisiologica del sistema nervoso e gli elaboratori dell'informazione «immateriale», quali ricordi, emozioni, esperienze. Il sesto chakra corrisponde simbolicamente all'intelletto.

Quanto quest'ultimo sia impegnativo e importante per la conoscenza del corpo lo si scopre studiando il collegamento tra attività nervosa e attività ormonale. Non vi è relazione con un elemento, perché il sesto chakra corrisponde allo spazio; nella zona del terzo occhio, simbolo della visione, si trova infatti l'udito, che elabora il suono che viene dall'esterno e i battiti del cuore, che all'interno ritmano quel processo lineare che chiamiamo tempo.

Così le vibrazioni e le frequenze attraversano lo spazio, riunendo tempo con spazio. Inoltre è da prendere in considerazione che gli occhi e le orecchie sono organi sensoriali secondari nel senso che gli stimoli da essi rilevati vengono «interpretati» dal cervello prima di possedere un significato.

Per gli altri sensi, invece, il messaggio è diretto: è il caso di olfatto, tatto, gusto. Il sesto chakra è alla base del cervello, là dove gli emisferi cerebrali si dividono. Nel secondo chakra abbiamo incontrato la necessità di scelta, dovuta al fatto che la natura ha differenziato l'essere umano in maschio e femmina, creando il primo ordine (!) nel caos.

Ora siamo, invece, al punto in cui possiamo riunire consapevolmente la funzione dei due emisferi cerebrali. L'uno è senza parole, vede la totalità, dà il tono, l'altro vede il dettaglio e scandisce il ritmo. Il lineare va dissolvendosi con il circolare in un vicino punto, formando una piramide simbolica.

Il tempo-spazio si chiama anche quarta dimensione, che si annienta quando dormiamo. Finora non abbiamo parlato del sonno, ma nel punto dove inizia la percezione completa, quando siamo svegli, lì si trova anche il punto di partenza per un sonno tranquillo.

Per dormire bene dobbiamo rilassarci e andare nel «soma chakra» che si trova nel retro della testa alla stessa altezza del sesto chakra. Così, forse, si spiega perché bisogna lasciare andare i pensieri, in quanto non è possibile scendere in un sonno profondo se la mente è occupata.

L'attenzione deve essere concentrata nel «soma chakra» per abbandonare i pensieri quotidiani. Nel sonno la mente si libera dal corpo per nutrirsi di nuove energie, ma ci riesce bene solamente quando non è rimasta alcuna attività. Per abbandonarsi rapidamente al sonno bisogna porre l'attenzione al peso della testa sul cuscino e lasciar defluire ogni senso di pesantezza.

Diciamoci: «Svuoto la testa». Una volta liberi da pensieri, possiamo dormire un sonno ristoratore. Per svegliarci bene prendiamo la via inversa: prendiamo contatto con il peso della testa sul cuscino.

La mattina occorre prendere tempo per far «rientrare» la mente, sempre dal retro della testa di modo da alzarsi poi «con il piede giusto». Un consiglio per chi non si sente completamente reintegrato uscendo dal sonno: mettersi di nuovo a letto per alcuni minuti per favorire consciamente il dominio della mente sul corpo.

Non sarà una perdita di tempo, perché se non ci sentiamo completamente presenti avremo l'idea di aver perso una giornata intera e non dieci minuti! Chi ha la sensazione di stare fuori dal corpo dovrebbe sorseggiare un po' d'acqua, come le madri onniscienti fanno già quando il loro piccolo cade e si sente profondamente scosso: probabilmente questo scossone ha fatto distaccare una parte della coscienza o l'attenzione consapevole.

L'età dello sviluppo maggiore della visione si ha tra i 36 e i 42 anni per l'uomo e i 31 e i 36 anni per la donna. Questo potrebbe spiegare in parte perché nelle coppie si presentano dei problemi di incomprensione in queste età. A 42 anni l'uomo si sente a volte di colpo smarrito quando valuta le scelte fatte o vaga nel dubbio nel considerare la sua famiglia, il proprio lavoro, gli scopi della vita più o meno raggiunti. Non a caso si parla di andropausa.

La donna invece supera a 36 anni i dubbi che l'uomo attraversa a 42 anni. L'ambiente e le circostanze personali possono cambiare questi parametri, ma l'indicazione generale resta valida, per poter arrivare a una giusta valutazione di eventuali malesseri o squilibri o momenti vissuti male, sensi di smarrimento, stati d'animo negativi o incomprensibili.

Possiamo forse chiamare «solitudine» il senso di smarrimento con cui ci si ritrova una volta raggiunte le mete che ci si era prefisse. Se non sono raggiunte le mete, allora ci si rende conto che troppe volte il benessere interiore è stato messo in disparte a favore del benessere esteriore. A questo punto si presenta la crisi di mezz'età.

Ci si domanda: è stato tutto inutile? Non vogliamo più la bella casa al mare, in montagna, in città e le vacanze all'estero? No, le vogliamo, ma arriva il momento in cui ci rendiamo conto che «c'è dell'altro» e allora vogliamo dare un senso a tutto questo. Non vogliamo la quantità, ma la qualità. Abbiamo espresso le nostre capacità nel mondo, ora vogliamo approfondire il significato della nostra esistenza. Il fatto che ciò sembri difficile ci fa soffrire. Questo soffrire viene dall'insoddisfazione.

L'insoddisfazione è uno stato d'animo che ci sprona a continuare la nostra ricerca e più di una volta ha dato ottimi risultati. Nella nostra ascesa della vetta della coscienza ci ha risolto i problemi della pigrizia e della malavoglia.

La conseguenza dell'ascesa, però, è che le possibilità di scelta si restringono: più siamo in alto, meno strade sono percorribili e sempre meno forse possiamo usufruire del frutto del nostro dialogo interiore. La mente irrequieta elabora di continuo le esperienze del passato, le cose che abbiamo fatto, o non fatto.

Quando stiamo comunicando le nostre conoscenze, la nostra esperienza, le nostre emozioni, allora la mente è occupata a organizzare i pensieri e i ricordi. Ma quando stiamo in silenzio, allora la mente ha la grande opportunità di spaziare, di andare in tutte le direzioni possibili.

Questa capacità di andare in tutte le direzioni dà l'opportunità di trovare soluzioni originali, è l'ideale per fare una nuova programmazione del futuro. Però, una volta creato il nuovo piano, bisogna distaccarsene.

Si lasciano i piani pronti a disposizione del momento opportuno. I pensieri precludono la tranquillità interiore: quando si usa la mente, dobbiamo farlo per uno scopo preciso.

Una volta raggiunto lo scopo, cioè quando abbiamo trovato una soluzione al problema posto, dobbiamo tornare nel presente, nella pace del nostro cuore. Il sesto chakra è anche il punto dove si fa la somma delle esperienze, delle emozioni. Le emozioni si possono dividere in tre categorie: piacevoli, neutrali e non piacevoli.

Chi pone nelle emozioni la sua ragion d'essere certamente protesterà dicendo che ciò è troppo banale. Eppure io ho scoperto che le emozioni vanno oltrepassate se vogliamo sperimentare la gioia interiore, il senso di pace che è fonte dell'energia sublime. Se vogliamo vivere con volontà giusta e avere il comando di noi stessi dobbiamo cercare di capire l'energia di questo centro e l'informazione in essa contenuta.

Il colore è indaco profondo, intelletto puro. La conoscenza ci arriva ora intuitivamente: ciò che prima sembrava immaginazione, ora si presenta con chiarezza. Abbiamo oltrepassato i desideri personali; abbiamo amore e conoscenza.

Ci possiamo permettere di «veder chiaro» l'energia divina che scende attraverso il cervello destro, possiamo permetterci di vivere ogni aspetto della vita. Contemplando il blu della notte dovremmo arrivare a solidificare la base dell'assoluta fiducia nel cosmo. il pensare diventa olografico. Un bell'esercizio è ritornare sul lavoro o a casa immaginando che tutto sia nuovo. Gli altri forse ci guarderanno meravigliati, perché avremo uno sguardo nuovo, ma quante belle cose si scoprono.

Aiuta canticchiare una «I» acuta; la forma della bocca accennerà un sorriso e l'energia vibratoria rimarrà in alto. Se invece si è «troppo nella testa», allora bisogna cantare una «A» con tono basso, tino a usare solo il diaframma. Il respiro potrà così apportare la dolcezza al nostro cuore ed eliminare la durezza dell'intelletto.

Domande:

Ho veramente bisogno di dire quello che dico?

Ci vedo giusto?

Chi decide se una cosa è importante o meno?

Esercizio. Equilibrare tutte le energie in superficie del corpo: poggiare leggermente le dita della mano destra sulla fontanella, il pollice, l'indice e il dito grande della mano sinistra prendono con dolcezza la punta del naso.

Aspettare finché non si sente che l'energia sia equilibrata

Età uomo dai 36 ai 42 anni
Età donna dai 31 ai 36 anni
Parola-chiave integrazione, sintesi
Affermazione sono presente, osservo, vinco me stesso/a
Forza positiva ottica allargata
Archetipo saggio
Verbo riconoscere
Loka/piano austerità
Senso equilibrio
Organo recettivo corpuscoli di Pacino
Organo attivo corpuscoli di Pacino
Funzione equilibrio
Malattia sindrome di Menière, ronzio nelle orecchie, mal di testa, problemi di vista, disturbo di equilibrio, incubi
Aspetto del corpo ossa
Ghiandola ipofisi
Ormone vasopressina
Plesso chiasma ottico
Colore biancastro, marrone
Colore terapeutico celeste, oro
Yoga Yantra
Metallo piombo, dà forma all'esistenza e all'essere umano
Pianeta Saturno, Kronos, Manda
Livello visione
Livello psicologico silenzio
Livello ps. negativo nevrosi
Posizione nel sonno posizione mutevole
Ore di sonno 4
Nutrimento tutto quello che piace in stato puro
Strumento chanting
Nota la
Suono da
Suono terapeutico om
Mantra ksham
Yantra cerchio e prisma
Trappola sociale violenza
Attività sociale padronanza, autocontrollo, silenzio
Aspetto della vita realizzazione del sé
Ostacolo pensieri circolari
Freccia energia; Cielo
Deità indiana Shiva-Shakti

Floriterapia

Gentian, Gorse, Hornbeam, Larch, White Chestnut, Wild Oat.

Cristalloterapia

Fluorite, Sodalite, Ametista, Sugilite

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