La giovinezza

Edward Bach nacque il 24 settembre 1886 a Moseley, un piccolo paese nei pressi di Birmingham, nel Warwickshire, Inghilterra. Per alcuni anni, dal 1905, lavorò nella fonderia paterna come operaio, entrando così in contatto diretto con i disagi, le precarie condizioni di vita e le sofferenze dei suoi compagni di lavoro. Nel 1906 iniziò gli studi di medicina all’Università di Birmingham; conseguì il diploma nel 1910. Nel 1912 entrò all’Università del College Hospital; nel 1913 lavorò al Pronto Soccorso di questo ospedale e aprì uno studio medico a Londra. I suoi pazienti erano in maggioranza malati cronici o ritenuti incurabili. Studiò immunologia, sperimentando vari vaccini da lui trovati e divenne assistente batteriologo. Nel 1917 gli fu diagnosticato un tumore e gli preannunciarono solo tre mesi di vita. Iniziò quindi a lavorare indefessamente perché voleva trovare nuovi metodi di cura.

Il periodo londinese

Nel 1918 si licenziò dall’ospedale e proseguì le ricerche in un suo laboratorio. Dal 1919 al 1922 lavorò come patologo e batteriologo all’ospedale omeopatico di Londra, ricavandone nuove idee e spunti per il suo futuro lavoro; si convertì totalmente all’omeopatia, affascinato dal principio omeopatico basilare “curare il paziente e non la malattia”. E’ di questo periodo la preparazione di 7 gruppi di vaccini orali, detti nosodi, che gli crearono una notevole fama in ambito medico. I nosodi furono trovati in base all’individuazione di sette batteri presenti nell’intestino di malati cronici. Questi vaccini sono tuttora usati nella medicina omeopatica. Ai pazienti, in abbinamento ai suoi nosodi, consigliava diete strettamente vegetariane, avendo avuto modo di valutare l’importanza positiva di tali diete nelle malattie intestinali. Durante il Congresso Omeopatico di Londra, nel 1924, Bach esternò pubblicamente un principio applicato durante le cure somministrate ai suoi pazienti e cioè che il temperamento dell’ammalato è un’indicazione che non deve essere trascurata per l’individuazione della cura a cui deve essere sottoposto.

Gli ultimi anni

Osservatore della natura umana, intuì che le persone potevano essere associate, in base alle loro caratteristiche caratteriali, ai 7 nosodi. Iniziò quindi a prescrivere le cure in base a queste caratteristiche dei pazienti che individuò in paura, incertezza, insufficienza di interesse per il presente, solitudine, ipersensibilità, scoraggiamento o disperazione, cura eccessiva per gli altri. Nel 1930 abbandonò Londra, dove era ricco e famoso e con una vasta clientela, per andare a vivere in un piccolo paese sulla costa, dedicandosi completamente alla ricerca floriterapica. In questo periodo raffinò la sua classificazione degli stati emotivi umani e trovò sette piante che si adattavano a ciascun stato d’animo. Proseguendo lungo questa strada trovò in tutto 38 rimedi: i 38 “guaritori” che curano i sette stati d’animo negativi. Con il proseguo e la divulgazione delle sue ricerche e rimedi, si inimicò, nel 1936, il Consiglio dell’Ordine dei Medici che gli rivolse un duro monito per la non ortodossia dei suoi metodi. Edward Bach morì nel 1936.

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