Blog di Camminidiluce

Diario di Pensieri, Insegnamenti, semplici impressioni della comunità di Camminidiluce

Il canto tantrico del fremito di Kallata

Il canto tantrico del fremito di Kallata

Traduzione di Daniel Odier

La venerata Shankari (Shakti), sorgente dell'energia, apre gli occhi e l'universo si riassorbe in pura coscienza, chiude gli occhi e l'universo si manifesta in lei.
Il fremito, luogo della creazione e del ritorno, è privo d'ogni limite poiché la sua natura è priva di forma.
Anche in seno alla dualità il tantrika s'immerge nella sorgente non duale poiché la pura soggettività dimora sempre celata nella sua propria natura.

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Intimità

Intimità

L’antico vento,

è tornato a giocare fra i miei capelli

gioioso e sorridente nella sua eterna giovinezza,

scivolando leggero scioglie magici ricordi

e la durezza dei miei scogli,

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Va bene! Va bene!

Va bene! Va bene!

Una ragazza, in un villaggio di pescatori, restò incinta. I suoi genitori la picchiarono finché non confessò chi era il padre: “È stato il maestro zen che vive nel tempio fuori dal villaggio”.


I suoi genitori e tutti gli abitanti del villaggio si indignarono.
Una volta nato il bambino, accorsero al tempio e lasciarono il neonato ai piedi del maestro zen. Gli dissero: “Sei un ipocrita, questo bambino è tuo! Prendine cura!”.
Il maestro zen si limitò a replicare: “Va bene! Va bene!”. E diede il bambino a una donna del villaggio perché lo svezzasse e lo accudisse, facendosi carico lui delle spese.


In seguito a questo fatto il maestro perse la propria reputazione, i suoi discepoli lo abbandonarono, nessuno andò più a chiedergli consigli, e questo durò per alcuni mesi.


Quando la giovane vide tutto ciò, non sopportò questa situazione e raccontò a tutti la verità: Il padre del bimbo non era il maestro, ma il figlio del vicino. I suoi genitori e tutti gli abitanti del villaggio, allora, tornarono al tempio e si gettarono ai piedi del maestro zen.

Implorarono il suo perdono e chiesero che restituisse loro il bambino.

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I Principi del Tantra

I Principi del Tantra
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Yam- Giusta Condotta

 

La prima tecnica è conosciuta come Yama: pratica la giusta condotta, la virtù.

Questo significa l'interiorizzazione della volontà; attenzione si sposta dal servire l'ego a servire lo spirito.

Praticare questa tecnica dà la serenità d'animo necessaria per impegnarsi in altre pratiche yoga.

Come lo yoga dà una forza ed energia divina, praticando Yama è essenziale sapere come utilizzare questa energia.

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Maschere

Maschere

Un giorno, assai prima che molti dèi fossero generati, mi svegliai da un sonno profondo e mi accorsi che erano state rubate tutte le mie maschere – le sette maschere che in sette vite avevo forgiato e indossato –, e senza maschera corsi per le vie affollate gridando: «Ladri, ladri, maledetti ladri».


Ridevano di me uomini e donne, e alcuni si precipitarono alle loro case, per paura di me.
E quando giunsi nella piazza del mercato, un giovane dal tetto di una casa gridò: «È un folle». Volsi gli occhi in alto per guardarlo; per la prima volta il sole mi baciò il volto, il mio volto nudo.

Il sole baciava per la prima volta il mio viso scoperto e la mia anima avvampata d’amore per il sole, e non rimpiangevo più le maschere.

E come in trance gridai: «Benedetti, benedetti i ladri che hanno rubato le maschere».
Fu così che divenni folle.


Kalil Gibran

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Piccoli Segreti..

Piccoli Segreti..

Smetti di ascoltare e sentirai la verità.
Resta in silenzio e il tuo cuore potrà cantare.
Non cercare il contatto e troverai l’unione.
Sii quieto e ti muoverai sull’onda dello spirito.
Sii delicato e non avrai bisogno di forza.
Sii paziente e compirai ogni cosa.
Sii umile e manterrai la tua integrità.

 

( Detto Cheyenne )

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Stati di Coscienza ( di P.D. Ouspensky )

Stati di Coscienza ( di P.D. Ouspensky )
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" Le funzioni psichiche e le funzioni fisiche non possono essere comprese fintanto che non sia compreso che le une e le altre possono lavorare in differenti stati di coscienza.

Vi sono quattro stati di coscienza possibili per l'uomo. Ma l'uomo ordinario, in altri termini, l'uomo , non vive che negli stati di coscienza più bassi. I due stati di coscienza superiori gli sono inaccessibili, e benché egli possa averne coscienza a sprazzi, è incapace di comprenderli e li giudica dal punto di vista dei due stati di coscienza inferiori che gli sono abituali.

Il primo, il sonno, è lo stato passivo nel quale gli uomini trascorrono un terzo e sovente anche la metà della loro vita.

Il secondo, nel quale passano l'altra metà della loro vita, è quello stato in cui camminano per le strade, scrivono libri, discutono di soggetti sublimi, si occupano di politica, si ammazzano a vicenda: è uno stato che considerano attivo e chiamano "coscienza lucida", o "stato di veglia" della coscienza.

Queste espressioni di "coscienza lucida" o "stato di veglia della coscienza" sembrano essere formulate per scherzo, specialmente se ci si rende conto di ciò che dovrebbe essere una "coscienza lucida" e di ciò che è in realtà lo stato nel quale l'uomo vive e agisce.

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Notti Insonni?

Addormentarsi è un'impresa?

Dormire continuamente tutta la Notte un Miraggio? 

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