È una domanda interessante che dovremmo porci regolarmente nel corso della nostra vita, soprattutto dopo che pratichiamo da qualche anno in una via spirituale.
È una domanda interessante che dovremmo porci regolarmente nel corso della nostra vita, soprattutto dopo che pratichiamo da qualche anno in una via spirituale.
Il Grande Sigillo non può essere insegnato, ma tu, benedetto, intelligente Naropa, che affrontando le difficili prove sei paziente nella sofferenza grazie alla devozione verso il maestro, accogli nel cuore queste parole.
Lo spazio si appoggia forse su qualcosa? Similmente, il Grande Sigillo non ha nulla su cui appoggiarsi.
Era molto compreso nel suo modo: aiutare l’umanità e compiere opere buone. Oltre a essere molto attivo in numerose organizzazioni umanitarie e di assistenza sociale, affermava anche di non essersi mai concesso una lunga vacanza, e che sin dai tempi della sua laurea non aveva fatto altro che adoperarsi con costante impegno per migliorare la vita dei meno fortunati: naturalmente, non percepiva alcun compenso per il lavoro che svolgeva, e che era sempre stato di estrema importanza per lui; era infatti molto attaccato a ciò che faceva: era riuscito a diventare un operatore sociale di grande prestigio, e ne era assai orgoglioso. Ma durante una conversazione aveva sentito qualcosa sulle diverse modalità di fuga che condizionano la mente, e voleva discuterne e andare a fondo della questione.
" Le funzioni psichiche e le funzioni fisiche non possono essere comprese fintanto che non sia compreso che le une e le altre possono lavorare in differenti stati di coscienza.
Vi sono quattro stati di coscienza possibili per l'uomo. Ma l'uomo ordinario, in altri termini, l'uomo , non vive che negli stati di coscienza più bassi. I due stati di coscienza superiori gli sono inaccessibili, e benché egli possa averne coscienza a sprazzi, è incapace di comprenderli e li giudica dal punto di vista dei due stati di coscienza inferiori che gli sono abituali.
Il primo, il sonno, è lo stato passivo nel quale gli uomini trascorrono un terzo e sovente anche la metà della loro vita.
Il secondo, nel quale passano l'altra metà della loro vita, è quello stato in cui camminano per le strade, scrivono libri, discutono di soggetti sublimi, si occupano di politica, si ammazzano a vicenda: è uno stato che considerano attivo e chiamano "coscienza lucida", o "stato di veglia" della coscienza.
Queste espressioni di "coscienza lucida" o "stato di veglia della coscienza" sembrano essere formulate per scherzo, specialmente se ci si rende conto di ciò che dovrebbe essere una "coscienza lucida" e di ciò che è in realtà lo stato nel quale l'uomo vive e agisce.
L'esistenza di un uomo di sapere è una lotta continua, e l'idea che egli sia un guerriero e che conduca una vita da guerriero fornisce gli strumenti per raggiungere la stabilità emotiva.
La nozione di uomo in guerra comprende quattro concetti: un uomo di sapere
(1) deve avere rispetto;
(2) deve avere paura;
(3) deve essere vigile;
Tratto da: Può cambiare l'umanità? (Ubaldini ed.)
È possibile per noi esseri umani, esseri umani che vivono nel mondo terribile che abbiamo creato, trasformarci radicalmente? Il problema è tutto qui.
Alcuni filosofi e altri hanno affermato che il condizionamento umano non si può cambiare radicalmente; lo si può modificare, rifinire e migliorare, ma la qualità fondamentale del condizionamento non si può alterare. Sono in molti a pensarla così, gli esistenzialisti, ad esempio. Perché accettiamo questo condizionamento?
State seguendo, spero, il ragionamento. Perché accettiamo il nostro condizionamento, che ha prodotto un mondo letteralmente folle, dissennato? Dove vogliamo la pace e vendiamo armamenti, dove vogliamo la pace e creiamo divisioni nazionalistiche, economiche, sociali, dove vogliamo la pace e tutte le religioni, le organizzazioni religiose, ci fanno sentire separati come lo sono loro.
C’è un’enorme contraddizione tanto all’esterno che dentro di noi. Mi chiedo se ci rendiamo conto di tutto questo dentro di noi, non di quello che succede fuori. La maggior parte di noi sa cosa sta succedendo fuori, non occorre un’intelligenza particolare, basta osservare. E la confusione esterna è in parte responsabile del nostro condizionamento.
Il silenzio ha molte qualità.
C'è il silenzio fra due rumori, il silenzio fra due note e il silenzio che si allarga nell'intervallo fra due pensieri.
C'è il singolare, quieto, pervadente silenzio che si diffonde in campagna alla sera ; c’è il silenzio nel quale si ode il latrato di un cane in lontananza o il fischio di un treno che arranca per una ripida salita; il silenzio che regna in una casa quando tutti sono andati a letto, e il suo particolare risalto quando ti svegli nel cuore della notte e ascolti un gufo gridare nella valle; e c’è il silenzio che precede le risposte della compagna del gufo.
C’è il silenzio di una vecchia casa abbandonata, e il silenzio di una montagna; il silenzio fra due esseri umani quando hanno visto la stessa cosa, sentito la stessa cosa, e agito.
Quella notte, specialmente in quella valle remota con le antichissime colline e i loro macigni di forma singolare, il silenzio era reale come la parete che toccavi. E tu guardavi dalla finestra le stelle luccicanti.
Un uomo di sapere possiede la chiarezza mentale
La chiarezza mentale è il tema che fornisce un senso di direzione.
Il fatto che tutte le azioni siano precostituite significa che l'orientamento nell'ambito delle conoscenze trasmesse è ugualmente prestabilito.
Di conseguenza, la chiarezza mentale fornisce soltanto un senso di direzione, riconfermando continuamente la validità del percorso intrapreso attraverso le idee costitutive di
1 libertà di cercare una strada,
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