E vedo il mio corpo lì come morto fermo vuoto ma luminoso.
Mi avvicino lo tocco e lui si muove verso di me ;tutta la stanza prende la sua forma, le candele sono i suoi occhi; si muove piano, danza, danza con me !
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E vedo il mio corpo lì come morto fermo vuoto ma luminoso.
Mi avvicino lo tocco e lui si muove verso di me ;tutta la stanza prende la sua forma, le candele sono i suoi occhi; si muove piano, danza, danza con me !
Essa è l'argento nel mio essere,
è nelle calde movenze del mio corpo.
E' la Luna tagliente che Cresce
quella tonda che Crea
e quella culla che Consola.
Il primordiale celestiale cobalto,
si perdeva sugl'alti flutti del rosso drappo
imprigionato nella sinfonia delle mie mani danzanti.
Nudo,
il mio corpo,
Uomo rosso cavalcavi
ritto in sella nell’infinita
prateria della vita,
affrontando ogni giorno questo strano mondo.
Cadesti in un lamento
sullo spietato grembo materno,
la tua anima
scivolò in un torrente
il tuo cuore
trascinato via dalla corrente.
Nel tuo lungo sonno,
il Grande Spirito
ti parlò nel sogno,
e la mitica Aquila
si posò sulla tua spalla.
Apristi con coraggio lo sguardo,
sognando con amore
due lontane stelle
all’orizzonte.
Dolce melodia scivolata nel nulla,
un silenzio ti avvolge e nessuno ode più le tue note,
la tua appassionante fragranza solitaria si è consumata.
Fra le brune foglie l’ultimo tuo respiro
Evocate dal tremendo richiamo
s’inchinano le immagini del passato,
ferme e immobili nei loro momenti
di sublimi sentimenti e nobili tormenti,
il ricordo sprofonda nel vuoto,
senza tempo ne conforto…
L’antico vento,
è tornato a giocare fra i miei capelli
gioioso e sorridente nella sua eterna giovinezza,
scivolando leggero scioglie magici ricordi
e la durezza dei miei scogli,
Fresca,
la congelata invernale notte al sincero cuore,
che sulla brina cristallizzata
giace insieme alla Terra addormentata,
il beato animo non trema in quel ghiaccio
In un'abisso mantido di ghiaccio
scivola la mia carne priva di fiato,
bianca,
la sensazione di morte
sorvola invisibile miriadi d'ossa rotte.
Croci di fiori echeggiano di rugiada
fra falci di luce argentata,
piedi nudi calcano ghiaia acuminata
sangue incandescente impasta la terra addormentata.
Fra le macerie delle città
disseminate di fragranze senza età,
danza sul sentiero il cavaliere senza tempo,
remota la sua origine,
senza fine il suo desiderio di vite.
Scruta il Leone
nella valle sottostante
un laghetto incastonato tra le montagne,
ove la Nera Donna del Potere
custodisce la Coppa delle Stelle.
Vigile il Lupo
fiuta l'opalescente profumo
e crisantemi candidi evocano immagini.
Guardava,
assorta nella notte,
la mia mano congestionata
scrivere parole di vernice.
Il gelido inverno,
non era riuscito a strapparmi
il caldo sogno,
sole del mio cuore.
Duellando
Contro il nero freddo,
vinsi la mia sfida.
Ora,
sotto le penetranti stelle di ghiaccio,
ogni lettera
scintillava magica.
Su un muro una scritta:
" DARIO
VUOLE BENE
A SA' "
e un piccolo sole
sussurrò al mio cuore
- Anch'io.-
Dario 16/12/1990 ( a me e Sara.)
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