
Fra disseminate impalpabili galassie
va alla deriva infinita la solitudine del Lupo,
in balia della tristezza il Leone lo segue di fiuto.
Su una nebulosa
viene tracciata un'impronta,
Il sole tramontava,
il crepuscolo s’avvicinava,
l’ora del magico momento invadeva l’aria.
Il vento primordiale
Il divino agisce nella natura per ricordarci che semplici rimedi bastano per soddisfare i più profondi bisogni: serenità, pace della mente, buon cibo, lunghe passeggiate, preghiera, perdono, periodi di solitudine e qualcosa da amare.
Conservare questa semplicità è difficile, ma la natura è qui per ricordarci che le cose semplici e le cose divine procedono assieme.
(da Sentiero Pellerossa)
Buona Pasqua
Difficile è la lotta contro il desiderio, poiché ciò che esso vuole lo compra a prezzo dell'anima.
La malattia rende dolce la salute, la fame rende dolce la sazietà, la fatica dolce il riposo.
La via in salita e la via in discesa sono un'unica via.
Comune è nel cerchio il principio e la fine.
La stessa cosa è il vivente e il morto, il desto e il dormiente, il giovane e il vecchio, perché queste mutandosi sono quelle e quelle a loro volta mutandosi queste.
Le donne indiane avevano molta cura dei loro piccoli e non si limitavano ad assicurare loro la sopravvivenza: facevano di tutto per rendere la vita bella e piacevole. Per quanto riguarda i piccoli del il popolo delle Pianure, probabilmente nessuna infanzia è stata più felice : non c’erano bambini più coccolati, viziati, protetti e liberi. Senza scuola, senza orari, senza disciplina convenzionale.. i bambini attraverso il gioco apprendevano le arti, la tecnica, le tradizioni, la cultura collettiva.
Ed erano tutte le donne della tribù a prendersi cura del bambino, fino alla sua adolescenza. Le donne erano anche quelle che massaggiavano i bambini più volte al giorno soprattutto nei gelidi inverni delle pianure, erano quelle che per riparare i piccoli dal gelo, usavano il grasso di bisonte, e che pensavano a raccogliere il muschio fresco e assorbente che fungeva da pannolino per i più piccoli.
Erano ancora le donne a realizzare (di solito durante la gravidanza) e a servirsi poi, caricandoli poi sulle spalle, bellissimi porta-enfant di morbida pelle di cerbiatto arricchita di piccolissime perline multicolori. Tra le puerpere c’era molta solidarietà: se una non aveva abbastanza latte per nutrire il proprio bambino, ce n’era sempre un’ altra che ne aveva in eccesso e che fungeva da balia. La sera, per far addormentare i piccoli cantavano lunghe nenie.
Per i problemi meno importanti, come coliche o dolori per la dentizione, erano sempre le donne a fungere da pediatre e curare il bambino con erbe medicinali, (gli analgesici più usati erano la salvia e le foglie di salice). Il cibo era sempre pronto e abbondante, conservato cotto in modo da poter essere servito in qualsiasi momento. Infatti non era destinato soltanto al consumo della famiglia, ma di chiunque arrivasse, forestieri o parenti.
Nella vita sociale degli indiani il saper preparare e servire il cibo era molto importante.
Attraverso l’offerta e la condivisione del cibo, si rinsaldavano i vincoli tra l’uomo di famiglia sia con i capi del gruppo, che con i parenti della moglie. Tutti i compiti delle donne erano considerati onorevoli e dignitosi.
"Cari amici,come vorrei che il mio augurio, invece che giungervi con le formule consumate del vocabolario di circostanza, vi arrivasse con una stretta di mano, con uno sguardo profondo, con un sorriso senza parole!
Come vorrei togliervi dall’anima, quasi dall’imboccatura di un sepolcro, il macigno che ostruisce la vostra libertà, che non dà spiragli alla vostra letizia, che blocca la vostra pace!
Posso dirvi però una parola.
Sillabandola con lentezza per farvi capire di quanto amore intendo caricarla: “coraggio”!
La Risurrezione di Gesù Cristo, nostro indistruttibile amore, è il paradigma dei nostri destini.
La Risurrezione.
Non la distruzione. Non la catastrofe. Non l’olocausto planetario. Non la fine. Non il precipitare nel nulla.
Coraggio, fratelli che siete avviliti, stanchi, sottomessi ai potenti che abusano di voi.
Coraggio, disoccupati. Coraggio, giovani senza prospettive, amici che la vita ha costretto ad accorciare sogni a lungo cullati.
La Sacra Pipa è considerata uno degli oggetti più importanti e sacri per molti popoli Nativi.
Quella più conosciuta è il Calumet della pace, che veniva fumato per qualsiasi trattato o accordo di pace, divenne appunto famoso durante le guerre tra Nativi e Bianchi immigranti.
C'è però da precisare che il rito della Sacra Pipa e la Sacra Pipa stessa hanno un valore per in Nativi che va oltre quello ritenuto da molte persone, un valore soprattutto Spirituale; infatti la Sacra Pipa viene fumata in moltissimi altri riti e celebrazioni.
La Chanupa (chamata così dai Lakota) è considerata al pari di un essere vivente, appartenente a Madre Terra: essa è simbolo dell'unione tra Cielo e Terra, sempre costituita di due parti, il cannello (considerato la parte maschile- generalmente in legno) e il fornello (parte femminile-in pietra) che insieme creano la vita.
Per questo motivo quando non viene usata le due parti vengono tenute separate.
Le Sette leggi della Sacra Pipa
Per gli Indiani d’America “medicina” significava potere, completezza, integrità e conoscenza: forze energetiche vitali cui si poteva attingere al fine di incanalarle per ottenere beneficio per il corpo e l’anima. Il termine “ruota di medicina” è stato applicato per la prima volta al “Medicine Wheel”, sulle montagne del Big Horn in Wyoming, uno dei siti del genere, tra i più antichi che si conoscano, situato a quasi 3000 metri di altitudine e risalente a circa 200-500 anni fa. (vedi foto).
Essa è una ruota costruita con grosse pietre bianche con un diametro di 28 metri e 14 raggi. La ruota di medicina veniva costruita con pietre o bastoni sulla base delle quattro sacre direzioni dello spazio. A volte viene chiamata il Sacro Cerchio.
Da questa semplice definizione è possibile comprendere I due aspetti fondamentali della Ruota: essere insieme specchio dell’Universo e dell’uomo.
Attraverso la simbologia della Ruota è possibile entrare in contatto e comprendere se stessi e il mondo, in base al principio fondamentale dei nativi: “Come è dentro, così è fuori”.
Essa funge da specchio: guardandola, si può vedere un riflesso dell’universo e del Grande Mistero, la Mente Universale che ha creato tutto ciò che esiste.
Ci si può leggere il funzionamento dell’universo, giungendo ad una comprensione delle esperienze della vita e delle leggi cosmiche e naturali, dei principi e delle forze che modellano e animano la vita umana.
L'esistenza di un uomo di sapere è una lotta continua, e l'idea che egli sia un guerriero e che conduca una vita da guerriero fornisce gli strumenti per raggiungere la stabilità emotiva.
La nozione di uomo in guerra comprende quattro concetti: un uomo di sapere
(1) deve avere rispetto;
(2) deve avere paura;
(3) deve essere vigile;
Tratto da: Può cambiare l'umanità? (Ubaldini ed.)
È possibile per noi esseri umani, esseri umani che vivono nel mondo terribile che abbiamo creato, trasformarci radicalmente? Il problema è tutto qui.
Alcuni filosofi e altri hanno affermato che il condizionamento umano non si può cambiare radicalmente; lo si può modificare, rifinire e migliorare, ma la qualità fondamentale del condizionamento non si può alterare. Sono in molti a pensarla così, gli esistenzialisti, ad esempio. Perché accettiamo questo condizionamento?
State seguendo, spero, il ragionamento. Perché accettiamo il nostro condizionamento, che ha prodotto un mondo letteralmente folle, dissennato? Dove vogliamo la pace e vendiamo armamenti, dove vogliamo la pace e creiamo divisioni nazionalistiche, economiche, sociali, dove vogliamo la pace e tutte le religioni, le organizzazioni religiose, ci fanno sentire separati come lo sono loro.
C’è un’enorme contraddizione tanto all’esterno che dentro di noi. Mi chiedo se ci rendiamo conto di tutto questo dentro di noi, non di quello che succede fuori. La maggior parte di noi sa cosa sta succedendo fuori, non occorre un’intelligenza particolare, basta osservare. E la confusione esterna è in parte responsabile del nostro condizionamento.
Camminidiluce è un luogo di incontro e di scambio di esperienze e conoscenze che ognuno di noi vive quando vuole seguire il sentiero della sua Anima, ma anche una guida di informazioni su varie tecniche naturalistiche e alternative che non intendono comunque sostituirsi a cure mediche prescritte.
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